La diversità rappresenta una ricchezza da valorizzare come elemento fondamentale per lo sviluppo delle aziende. Puntare sull’unicità delle persone attraverso un approccio inclusivo offre molteplici opportunità di crescita e interessa anche la sicurezza, uno dei settori di maggior rilievo per la valutazione del livello di inclusività all’interno delle imprese.
A tal proposito la norma UNI ISO 30415 del 2021, relativa alla gestione delle risorse umane all’interno delle organizzazioni, pone al centro proprio diversità e inclusione. Si tratta di un documento elaborato sotto la competenza della Commissione Tecnica UNI che risponde alla norma internazionale ISO 30415.
L’obiettivo è quello di contrastare le disuguaglianze per rendere inclusivo il posto di lavoro attraverso l’adozione di politiche che prevedano l’abolizione di qualsiasi tipo di discriminazione. La diversità, infatti, comprende numerosi fattori; ogni individuo si caratterizza per età, nazionalità, identità di genere, disabilità e molte altre peculiarità che vanno considerate.
L’applicazione di misure inclusive riguarda salute, sicurezza e benessere dei lavoratori, non a caso la norma suggerisce come azione preventiva la raccolta di dati specifici per delineare l’andamento di questi settori.
Nello specifico il campo della sicurezza si mostra ancora carente per quel che concerne l’inclusività. In tal senso, definire le necessità specifiche degli individui può costituire la base per mettere a punto misure adeguate. Il Codice di Prevenzione Incendi del 2015, ripreso dai nuovi decreti DM 02/09/2021 (Criteri Per la Gestione della Sicurezza Antincendio negli ambienti di lavoro) e il DM 03/09/2021 fanno proprio riferimento alla definizione delle “specifiche necessità”.
Secondo le norme, nel considerare la diversità non bisogna tenere presente soltanto la classificazione delle persone con o senza disabilità, ma anche mettere in relazione l’ambiente di lavoro con le esigenze della persona. Lo spazio in cui ci si trova a operare è sia di carattere fisico (strutture, impianti e dispositivi) sia di tipo sociale. Entrambi concorrono al benessere del lavoratore che deve ricevere informazioni complete su possibili rischi e situazioni di emergenza, oltre che un’adeguata preparazione per affrontare qualsiasi problematica.
La mancanza di informazioni può costituire un ostacolo per tutti i soggetti, per questa ragione i piani di emergenza e prevenzione devono essere accessibili a tutti, comprendendo procedure idonee anche per persone che si discostano dagli standard.
Oltre ad affidarsi a figure di riferimento come il dirigente, il caporeparto o il RSPP, la cultura della sicurezza inclusiva all’interno di un’azienda va condivisa tra tutti i lavoratori attraverso formazione, addestramento ed esercitazioni. Tutto questo appare indispensabile per diffondere consapevolezza e far leva sul senso di responsabilità di ciascuno.