La misura valida per il l 2024 potrebbe essere prorogata anche nel 2025 ed è destinata alle aziende che attraverso nuove assunzioni incrementano il proprio numero di occupati.
L’agevolazione consiste in una maggiorazione del 120% del costo ammesso in deduzione, che raggiunge il 130% per l’assunzione a tempo indeterminato di soggetti svantaggiati ed è finalizzata a dare una spinta all’occupazione in modo stabile.
Restano fuori dal beneficio i titolari di reddito d’impresa, per esempio, imprenditori agricoli o chi svolge attività commerciali occasionalmente.
L’ipotesi che la misura venga riconfermato è sempre più vicina, infatti la manovra di Bilancio potrebbe includere il maxi bonus assunzioni. L’intenzione è quella di prorogare o rafforzare numerose agevolazioni come il taglio del cuneo fiscale, la maxi-deduzione per le assunzioni e le defiscalizzazioni per favorire l’occupazione di donne con figli, under 35 o persone in difficoltà.
Purtroppo, a luglio, l’Istat ha sottolineato che la deduzione del costo del lavoro pensata per dare impulso all’occupazione interesserà solo il 5,6% delle imprese. Il 25,3% delle aziende verrà danneggiata dalla soppressione dell’Ace, l’Aiuto alla Crescita Economica, per via dell’eliminazione della deducibilità della remunerazione figurativa del capitale proprio. La cancellazione dell’Ace renderebbe il ricorso al capitale proprio più dispendioso rispetto a quello di terzi e le imprese, per finanziarsi, tenderebbero a indebitarsi anziché migliorare la loro situazione patrimoniale.